Rocco Burtone
Più che un pittore, o uno scrittore, o un
musicista, Rocco Burtone è un personaggio, un artista che fa e vuole fare
troppe cose, e facendone troppe, così dice scherzando: «Non ne faccio una buona». È proprio lei, l'autoironia autentica, che contraddistingue
il carattere di Burtone e la sua creatività 24 ore su 24. Burtone non si prende
mai sul serio. Ha qualcosa di puro e di adolescenziale nel suo modo di porsi. Probabilmente
gli studi filosofici e di pedagogia al Magistero di Trieste hanno lasciato una
certa impronta anche se, come dice lui, manca il conseguimento della laurea «dovuto alla altissima percentuale di femmine
in facoltà».
Quando è sul palco, si nota subito la sua
capacità di divertire e divertirsi: anche in momenti seri riesce a colorare i
testi teatrali con una giocosità tipica dell'attore-bambino che, in quanto
tale, sprona il pubblico ad ascoltare senza tormenti o scrupolosità eccessiva,
come a dire: «apriamoci alle catastrofi
del mondo con analisi, sorrisi e intelligenza, al fine di superarle».
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