La guerra dei peluche



La guerra dei peluche

Il 4 luglio di quest’anno è avvenuto un ‘bombardamento’ pacifico ma non innocente:  orsetti con al collo messaggi anticensura lanciati su Ivenets, vicino Minsk, da un blogger, sfidano il presidente bielorusso Lukashenko. La fantasia, assieme alla satira, è l'unica arma contro i regimi. In Russia si lotta per non perdere le libertà raggiunte. In Bielorussia per ottenere quella ancora negata.

Conseguenze?

Il presidente Lukashenko all’irrisione ha reagito mostrando i denti: rimozione dei vertici della difesa aereonautica, arresto del blogger per aver pubblicato su Internet le foto degli orsetti e minaccia di abbattere i velivoli in caso di nuovi voli con peluche a sorpresa. Le due giornaliste arrestate: sono accusate di aver violato le leggi sulle manifestazioni in Bielorussia. Secondo alcune indiscrezioni dei media bielorussi, Anton Suryapin sarebbe recluso presso il quartier generale dei servizi segreti nel centro di Minsk, conosciuto dai residenti con il nome di ‘Amerikanka’. Qui oppositori e dissidenti hanno conosciuto la tortura e lunghe detenzioni. Tra loro anche Andrei Sannikov uno dei candidati che hanno sfidato Lukashenko alle presidenziali del dicembre 2010, condannato dopo il voto farsa per aver incitato le masse a scendere in piazza contro il regime, al potere dal 1994. Manifestazioni nelle quali l’altro candidato Vladimir Nikliaev ha subito le percosse delle forze dell’ordine.


Lukashenko?
Messe in ordine le cose in casa è poi passato a gestire la pratica del nemico esterno. Prima ha cacciato l’ambasciatore svedese, il cui governo ha reagito vietando l’ingresso sul proprio territorio al nuovo inviato bielorusso e procedendo con l’espulsione di due diplomatici di Minsk. Ma non è finita, come conferma l’imminente chiusura dell’ambasciata. “La sua paura dei diritti umani ha toccato nuove vette,” ha cinguettato ieri pomeriggio su Twitter il ministro degli esteri svedese, Carl Bildt, riferendosi ovviamente a Lukashenko. Intanto, gli ambasciatori dei 27 paesi comunitari accreditati a Bruxelles hanno indetto un vertice d’emergenza e, sicuramente, verranno adottate nuove sanzioni, che s’aggiungeranno al congelamento dei visti e dei conti correnti nei confronti di circa duecento persone vicine al regime, già in vigore nei confronti di Minsk.


E la gente di Bielorussia?
Non ho trovato molto su internet: nessun blogger, nessun giornalista si azzarda a  commentare… La gente continua a vivere la loro vita.
Intanto nuovi peluche spuntano per le strade della capitale.






Nessun commento:

Posta un commento