Recensione di Mary Barbara Tolusso

("Il Piccolo", Trieste)
su TERRA ALTRUI

Lo dicono anche i grandi quotidiani, le riviste più prestigiose: ormai la poesia, quella vera, alta, di ricerca, è in mano alle piccole case editrici, beninteso, edizioni che nel tempo hanno dimostrato il loro valore mettendo in luce gli esordienti migliori del verso italiano. È il caso di Samuele Editore, che venerdì alle ore 18 alla Libreria Indertat (via Diaz 22) presenterà una voce singolare, quella di Natalia Bondarenko (con lei anche il poeta Guido Cupani). La poetessa russa, che vive in Italia dal 1990, sarà introdotta da Lisa Longo. “Terra altrui” è il titolo della sua raccolta, indubbiamente carico di simbolismi. Ma al di là delle metafore, del significato di un “nomadismo” che Trieste conosce fin troppo bene, la sensibilità al linguaggio trova la sua migliore strada in un realismo che gioca le sue inquietudini su più fronti. Quello esistenziale innanzitutto, travasato in ciò che potremmo definire (anche) come dimensione domestica. Bondarenko non è poeta da quesiti metafisici (e per fortuna). È la realtà che le interessa, quella stillata giorno per giorno con il suo carico di ansie, contraddizioni, antinomie, in una parola: il desiderio. Ed è lì che si gioca la miglior scrittura, quei timori dell’esistenza che con autentico coraggio il poeta ci svela. Non indietreggia mai, Bondarenko, soprattutto nella sezione “Profanerie private”, dove è più fredda (ma anche più lirica) la destrutturazione dei luoghi comuni. Soprattutto su un argomento come l’amore, spesso retorico nelle penne al femminile. Mentre qui l’affresco è privo di sentimentalismo, come pochissime autrici sanno evocare.



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