Trieste, 25 maggio 2015



Due poeti, NATALIA BONDARENKO e SANDRO PECCHIARI, impegnati nella lettura delle loro liriche, e il musicista ENNIO ZAMPA, impegnato nell'esecuzione di alcune poesie-canzoni, dialogano con le opere (gioielli e sculture) di PIERO DE MARTIN, in mostra presso la Lux Art Gallery fino al 30 maggio.






La Lux Art Gallery di Trieste (via Rittmeyer 7/d) ospita lo scultore-orafo Piero De Martin, uno degli artisti italiani più conosciuti all’estero, dove da Istanbul a Miami, da Parigi a Dubai è stato in più occasioni apprezzato per i suoi gioielli e per le sculture in terracotta policroma. L’elemento che funge da collante per tutte le opere di Piero De Martin è proprio il dinamismo dei volumi che creano vortici di energia, impegnati a catturare la luce e a rimandarla in un gioco dagli effetti multipli. La ricerca dell’artista nell’ambito del gioiello mobilita i requisiti fondamentali dell’arte plastica; lo testimoniano chiaramente le sue creazioni, vere e proprie sculture di dimensioni minime, adibite anche al decoro della persona. Le opere dialogano con lo spazio in forza d’incastri inattesi, di sollecitanti sovrapposizioni di segmenti, allusioni alla rotondità sospinta a ruotare verso effetti spiralici in un’ampia variegazione di forme. Piani divergenti, attorcigliamenti di corpi attorno a un asse, infiorescenze di scaglie metalliche, inserzioni molteplici, interventi policromi, l’idea del volo, il concetto di leggerezza e lievitazione, il gioco di pieni e vuoti che si aggrappano a uno spazio virtuale oltre che fisico: queste sono alcune peculiarità che fanno dell’opera di De Martin un unicum non solo nella regione Friuli Venezia Giulia, soprattutto per quella complementarietà che corre tra la creazione dei gioielli e quella delle sculture.



Enzo Santese


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