C’è qualcosa dentro di noi
che vuole disperatamente essere,
che trema, che vibra, che scuote,
ma, pensandoci, è poca roba, perché
fra gli istinti bassi e i soffi espiratori,
ci sono le bizzarrie del passaggio,
dimenticanze seminate altrove e, poi,
appariscenze messe in primo piano.
Ma tu, fammi fare questa classifica
degli aggiornamenti futili, fammi
correre rimanendo inchiodata. Niente
concorrenza al Cristo! Solo un dato di fatto.
Vorrei un orizzonte più labile,
nervosi più colte, vertigini più docili,
frantumarmi di una attesa fragile invocando
la marmellata da spalmare sull’anima.
6.07.2017
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